La chiesa è stata costruita nei primi decenni dell’ottocento e presenta, nel panorama dell’architettura religiosa del bellunese, una singolare facciata caratterizzata dalla presenza di due torrette laterali circolari di diversa altezza e copertura.

L’intervento ha affrontato, oltre ai problemi di degrado delle murature perimetrali e della pavimentazione, soprattutto il tema del restauro degli intonaci interni ed esterni  e dell’altar maggiore, trasformato negli anni cinquanta del secolo scorso. I parrocchiani sentivano infatti, l’esigenza di ricollocare in questa posizione la statua della Madonna di Caravaggio a cui la chiesa è intitolata.

Il restauro dell’intonaco di marmorino e delle decorazioni a finti marmi dell’abside, nascoste sotto le successive ridipinture, ha consentito di restituire all’interno della chiesa, insieme al rifacimento della pavimentazione in “terrazzo alla veneziana”, l’originario splendore e luminosità.

Anche all’esterno la scelta di differenziare la finitura delle torrette laterali rispetto alla facciata, ripristinando così l’originario cromatismo, ha consentito di restituire vibrazione e leggerezza a tutto il volume della chiesa.